Riflessioni Grifo: Uniti fino alla fine
La
situazione in cui versa il nostro amato grifo sta diventando sempre più
difficile e facile preda di inutili isterismi.
A
complicare le cose in una stagione iniziata male e proseguita in maniera
deludente, ci abbiamo pensato noi e nessun altro, inanellando prestazioni
carenti sotto il profilo tecnico e tattico. Nelle ultime giornate la differenza
tra le motivazioni possedute dalle varie squadre generano risultati non
preventivabili, rendendo difficile ed inutile ogni avventato pronostico. Sicuramente
l’impegno e l’abnegazione del gruppo, soprattutto nel girone di ritorno, non
sono però mai mancati ed è su questo che dobbiamo concentrare le nostre energie
per sperare e credere in una ripresa. Sarebbe troppo semplice in questo momento
salire in cattedra e iniziare a elencare tutto ciò che non ha funzionato scrivendo
alla lavagna i nomi dei colpevoli. È vero che siamo in democrazia e ogni
pensiero sano va rispettato ma non dobbiamo dimenticare che stiamo parlando di
calcio, dello sport più bello al mondo per la sua imprevedibilità, che prevede nella
sua natura vinti e vincitori. Chiunque ha fatto delle scelte, nonostante con il
senno del poi si siano rivelate discutibili, lo ha fatto pensando al bene del
Perugia. Sentenziare in questo momento delicato della stagione non credo sia
opportuno, in quanto genererebbe insicurezza e destabilizzerebbe una squadra
che certamente non brilla in personalità. Ci sarà il momento per fare analisi, a
prescindere da quello che sarà l’esito di questo campionato, in quanto nessuno
vorrebbe rivivere un anno calcistico come questo: denso di tutto, tranne che di
emozioni positive quali felicità, gioia e piacere che poi sono l’essenza del
calcio. È vero, non stiamo facendo molti tiri in porta, non abbiamo mai recuperato
una partita una volta in svantaggio, ma abbiamo altre qualità uniche che ci caratterizzano,
consentendoci, nonostante tutte le lacune, di lottare ancora per l’obbiettivo
comune.
Concentriamoci
pertanto solo sulle cose positive che possiede questa squadra, sulle nostre
peculiarità che ci rendono unici e temibili, dimenticandoci di tutto ciò che
non abbiamo e soffocando ogni pensiero negativo.
Provo a fare un elenco che potrà essere condivisibile o meno, ma se abbiamo 35 punti a 4 giornate dal termine qualche caratterista positiva inevitabilmente la possediamo:
- Allenatore di gran esperienza e temperamento che ha iniziato la sua carriera dalle categorie dilettantistiche e pertanto è abituato a lottare;
- Un gruppo unito che
cerca in tutte le partite di fare il possibile per ottenere risultati positivi,
offrendo massimo impegno e andando talvolta oltre i limiti fisici insidiati da un
campionato duro come questo;
- Tifosi passionali e
maglia gloriosa che trasuda di una storia ricca di successi che ci invidiano in
molti;
- Giocatori affidabili
come Casasola, Struna, Rosi uniti alle giocate imprevedibili di Lisi e Di Serio
ed al talento puro di Santoro possono trascinare positivamente tutto e tutti,
anche coloro che per motivazioni varie spesso hanno avuto un rendimento
inferiore alle aspettative;
- Giocatori di esperienza
e dall’indubbio curriculum come Bartolomei, Capezzi ed il nostro amatissimo Di
Carmine potrebbero tornare ad un rendimento degno della loro eccellente e
rispettabile carriera contribuendo ad invertire la rotta
Concludo
con una frase di Al Pacino tratta dal film “Ogni maledetta domenica”, mai come
oggi attuale per il nostro delicato momento:
“Dovete guardare il compagno che avete accanto, guardarlo negli
occhi; io scommetto che ci vedrete un uomo determinato a guadagnare terreno con
voi, che ci vedrete un uomo che si sacrificherà volentieri per questa squadra,
consapevole del fatto che quando sarà il momento voi farete lo stesso per lui.
Questo è essere una squadra signori miei.
Perciò o noi risorgiamo adesso come collettivo, o saremo
annientati individualmente”.
AL
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