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La situazione in cui versa il nostro amato grifo sta diventando sempre più difficile e facile preda di inutili isterismi. A complicare le cose in una stagione iniziata male e proseguita in maniera deludente, ci abbiamo pensato noi e nessun altro, inanellando prestazioni carenti sotto il profilo tecnico e tattico. Nelle ultime giornate la differenza tra le motivazioni possedute dalle varie squadre generano risultati non preventivabili, rendendo difficile ed inutile ogni avventato pronostico. Sicuramente l’impegno e l’abnegazione del gruppo, soprattutto nel girone di ritorno, non sono però mai mancati ed è su questo che dobbiamo concentrare le nostre energie per sperare e credere in una ripresa. Sarebbe troppo semplice in questo momento salire in cattedra e iniziare a elencare tutto ciò che non ha funzionato scrivendo alla lavagna i nomi dei colpevoli. È vero che siamo in democrazia e ogni pensiero sano va rispettato ma non dobbiamo dimenticare che stiamo parlando di calcio, dello spor
A qualche giorno di distanza dalla serata sciagurata che ci ha visto perdere in maniera pesante e non dignitosa contro il Cagliari, non ci resta altro che cercare di recuperare le poche energie nervose ancora a disposizione e spenderle in questi giorni per prepararci alla trasferta di Venezia nel miglior modo possibile. I risultati analoghi delle nostre rivali, seppure più dignitosi, da un lato attenuano gli effetti nefasti della nostra sconfitta, ma dall’altro aumentano i rimpianti per non aver mosso la classifica contro il Cagliari. È inutile vivere di rimpianti e pertanto concentriamoci sulle restanti due gare, consapevoli che le speranze di salvezza non sono elevate ma neppure inesistenti. Finché la matematica non ci condannerà è giusto lottare per raggiungere il nostro obiettivo. Non fantastichiamo troppo nel fare inutili tabelle di marcia né tantomeno facciamo pronostici sulle nostre rivali; non stiamo nelle condizioni di poter fare nessun piano a breve termine. Il calcio non è
Doveva essere la partita del rilancio ed invece è stata una serata da incubo, una partita che sembrava non finire mai. La squadra nei primi minuti sembrava avesse in corpo un ardore straordinario poi di fronte alle prime difficoltà si è smarrita e non ha saputo più trovare la forza e la lucidità necessaria per rimettersi in carreggiata. Nonostante lo schema iniziale 3511 poteva indurre a pensare erroneamente ad un assetto iniziale difensivo, il campo ha mostrato l’esatto opposto: l’avventato squilibrio nell’assetto tattico è stato una delle cause principali di questa debacle. Il braccetto di destra Rosi spingeva in continuazione sulla destra; Iannoni e Kouan erano concentrati molto più alla fase offensiva che quella difensiva mossi dalla benevola volontà di andare in goal; Lisi e Casasola per vocazione spingevano come consuetudine; Luperini vista l’alta densità offensiva dei nostri uomini evidenziava i suoi evidenti limiti nel giocare nello stretto; le caratteristiche del nostro fa
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